Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di parlare della pasta alla genovese, una prelibatezza che, a dispetto del suo nome, non ha origine ligure ma napoletana.
Ma di casi simili ne esistono molti, anche per quanto riguarda la pasticceria ed un esempio principe è quello della zuppa inglese.
Se avete in programma un viaggio a Londra e questo dolce è il vostro preferito, potrete ritrovarvi a chiedere a più di una pasticceria senza trovarlo e non sarebbe affatto strano: la zuppa inglese è infatti un dolce tipicamente italico.
Come di consueto non si sa con precisione da chi e quando sia stata inventata, ma è certo che è diffusissima nelle zone tra Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria, e proprio qui ha avuto origine.
Non c’è una spiegazione certa neppure sul suo nome, ma l’ipotesi più accreditata è che l’aggettivo “inglese” sia stato aggiunto perché ispirato a una prelibatezza nata in Inghilterra, nel periodo elisabettiano: il riferimento è al Trifle, un dolce con base di pasta morbida lievitata, intriso di vino dolce, arricchito di pezzetti di frutta e coperto da crema pasticcera o crema di latte.
Secondo un’ipotesi toscana dell’Ottocento, invece, la zuppa inglese sarebbe stata creata da una governante di una famiglia inglese, residente a Firenze, che, per non gettare via gli avanzi di biscotti, si inventò un dolce ammorbidendo gli stessi nel vino dolce e cospargendoli di crema.
Non manca neppure un’ipotesi napoletana secondo cui il dessert venne offerto da Re Ferdinando I in occasione di una cena in onore dell‘Ammiraglio Nelson che aveva sconfitto il suo nemico Ammiraglio Caracciolo restituendo al Re il trono.
Il dolce tipicamente oggi si prepara sovrapponendo strati di pan di Spagna o savoiardi inzuppati in diversi liquori e usando la crema pasticcera. Sovente si prepara in una teglia trasparente, in modo da rendere visibile la colorazione a strati variamente colorati.